L'idea che gli artisti siano in parte dei folli è spesso avvalorata dalle biografie di alcuni scrittori e , soprattutto, poeti. La creatività in questi casi diventa la realizzazione positiva delle pulsioni di autodistruzione che possono aggredire lo spirito umano. Realizzare qualcosa di buono sul lavoro, senza disconoscere le proprie fragilità e i momenti di crisi, è una capacità terapeutica ed estremamente produttiva. Sono molti gli autori che hanno vissuto questa drammatica situazione, ma il più grande lo troviamo nella letteratura latina. Si narra che Lucrezio fosse impazzito per un filtro d'amore e che abbia scritto una delle opere più belle della letteratura di tutti i tempi negli intervalli di lucidità che il dolore gli concedeva. Vogliamo pensare che nell'atto della creazione artistica Lucrezio abbia vissuto momenti di consolazione e anche di piena felicità.
OBIETTIVO: riconoscere la creatività come possibilità terapeutica anche delle nevrosi quotidiane
DURATA: 2 ore
PROGRAMMA:
1. la capacità di volgere la sofferenza in creatività
2. gli "intervalla insaniae" di Lucrezio
3. la scrittura come specchio del mondo interiore
SPEAKER: Annalisa Gimmi, Insegnante, ricercatrice in ambito letterario ed editoriale, scrittrice di saggi e racconti
PER INFO E APPROFONDIMENTI: virtualearning@rebis-srl.it