Non basta aver scritto un libro. Per arrivare al pubblico bisogna trovare un editore che sia disposto a pubblicarlo. In Italia, prima che l'editoria diventasse un'"industria" , la scelta dei testi che sarebbero arrivati sugli scaffali era operata da funzionari delle case editrici. All’Einaudi collaborò Cesare Pavese e al suo lavoro si affiancò quello di Elio Vittorini che, nel Dopoguerra, rafforzò la sua attività di collaboratore editoriale dividendosi tra Einaudi e Mondadori. In quegli stessi anni alla redazione della Mondadori approdarono il poeta Vittorio Sereni e Niccolò Gallo, un silenzioso ma grandissimo editor che collaborava a stretto contatto con gli autori guidando le revisioni dei testi, valorizzando le capacità compositive e suggerendo compromessi affinché il romanzo acquisisse tutte le caratteristiche necessarie per diventare un successo editoriale. Dai loro giudizi dipendeva la pubblicazione o meno di un volume, e le loro scelte hanno quindi influenzato la lettura e la cultura di mezzo secolo.
OBIETTIVO: la capacità di un leader di riconoscere il talento altrui e di valorizzarlo al fine di ottenere il massimo risultato
DURATA: 2 ore
PROGRAMMA:
1. il ruolo dell'editore come mediatore culturale
2. il funzionamento di un'azienda che produce culture
3. la negoziazione con l'interlocutore tra rispetto delle individualità e necessità del mercato
SPEAKER: Annalisa Gimmi, Insegnante, ricercatrice in ambito letterario ed editoriale, scrittrice di saggi e racconti
PER INFO E APPROFONDIMENTI: virtualearning@rebis-srl.it